Il Codice di prevenzione incendi si propone come promotore del cambiamento privilegiando un approccio prestazionale, in grado di garantire standard di sicurezza antincendio elevati, mediante un insieme di soluzioni progettuali sia conformi che alternative.
La progettazione della sicurezza antincendio nelle attività soggette alle visite ed ai controlli dei Vigili del Fuoco, finalizzata alla riduzione della probabilità di insorgenza di un incendio e alla limitazione delle relative conseguenze, è sancita dal D.P.R. 1 agosto 2011 n. 151. Tale progettazione si basa sulla preliminare valutazione del rischio d’incendio e può seguire un approccio progettuale di tipo prescrittivo o di tipo prestazionale. In questo contesto si inserisce il “Codice di prevenzione incendi” (D.M. 3 agosto 2015 e s.m.i.) che si propone, privilegiando l’approccio flessibile, di garantire standard di sicurezza antincendio elevati.
A seguito dell’emanazione del Codice, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha iniziato ad implementare la Sezione V (Regole Tecniche Verticali). Nel volume “Prevenzione incendi per attività di ufficio“, risultato della collaborazione tra INAIL, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e Consiglio Nazionale degli Ingegneri, si affronta l’applicazione della Regola Tecnica Verticale V4 del Codice di Prevenzione Incendi ed attraverso dei casi di studio, si pone l’obiettivo di fornire strumenti pratici volti ad affrontare le varie problematiche reali e ad inquadrare le stesse nel contesto del protocollo fornito dal Codice.