Le Tesla e gli altri veicoli elettrici funzionano con potenti parchi batteria contenenti migliaia di celle agli ioni di litio. I modelli più recenti della vettura sportiva Tesla Model S, in particolare, sono alimentati da parchi batteria che generano fino a 100 kWh di energia, sufficiente per alimentare una famiglia media per circa tre giorni.
Texas police will serve search warrants on Tesla to secure data from a fatal vehicle crash, after CEO @elonmusk said company checks showed the car’s Autopilot driver assistance system was not engaged https://t.co/BPmRbJKHBx pic.twitter.com/O5Lc1znNaw
— Reuters (@Reuters) April 20, 2021
Secondo i resoconti dei media, i vigili del fuoco americani hanno trascorso circa quattro ore sul luogo dell’incidente e ci sono voluti più di 30.000 litri d’acqua per spegnere le batterie in fiamme. Il più grande aereo antincendio del mondo, per confronto, può trasportane solo 20.000!
Normalmente infatti quando i pompieri giungono sul posto, riescono a domare le fiamme del veicolo in pochi minuti, invece in questo caso l’intervento è andato avanti per ore in quanto hanno continuato a verificarsi piccoli reinneschi che li hanno messi a dura prova. Alle fine sono riusciti a spegnere definitivamente l’incendio solo dopo aver sollevato i resti carbonizzati della Model S irrorando d’acqua il fondo del veicolo dove è installato il parco batterie.
A differenza della benzina, che può essere drenata dal serbatoio del veicolo, non esistono metodi sicuri per rimuovere l’energia dalle batterie agli ioni di litio danneggiate a causa di un incidente. L’energia infatti rimane intrappolata all’interno della batteria e può verificarsi un processo noto come fuga termica, in cui la batteria continuamente si surriscalda ed aumenta di volume e pressione causando incendi, archi elettrici, scariche di gas e talvolta esplosioni.
Per rallentare o controllare la reazione è necessario rimuovere il calore, ma poiché i parchi batteria nei veicoli elettrici sono schermati, è difficile far arrivare l’acqua direttamente alla fonte per raffreddarli. Ciò si traduce in tempi di estinzione più lunghi del normale e frequenti riaccensioni dopo che l’incendio sembra essere stato spento. Ci sono stati diversi casi di incendi di veicoli elettrici che sono stati spenti solo per riaccendersi più tardi, a volte giorni dopo, quando il veicolo era già stato rimosso dalla scena.
Sicuramente le sfide per il futuro saranno quella di trovare delle soluzioni efficaci e meno complesse per riuscire a spegnere in sicurezza questo tipo di autoveicoli nonché quella di garantire dei buoni livelli di sicurezza antincendio (attiva e passiva) nei magazzini in cui queste batterie vengono conservate in attesa di essere installate o vendute.