Il rischio di incendio nei cantieri edili è uno tra i più temibili, da un lato per l’elevata probabilità di accadimento, dall’altro per i danni ingenti che può provocare. È ancora vivo il ricordo dell’incendio che è divampato a Parigi nella Cattedrale di Notre-Dame, probabilmente causato da fiamme utilizzate per lavori di saldatura; i danni che ha provocato al patrimonio culturale mondiale è pressoché inestimabile, senza contare l’enorme rischio che hanno corso i lavoratori che operavano all’interno del cantiere di restauro dell’edificio storico.
È noto che in cantiere possono essere presenti ingenti quantità di materiale infiammabile e sono altresì numerose le fonti di innesco e le condizioni che possono favorire la propagazione di un incendio. Si pensi ad esempio alle operazioni di taglio e saldatura, all’utilizzo di fiamme libere per i lavori di posa in opera di guaine impermeabili o alla presenza di cavi elettrici non adeguatamente isolati, ecc.
Infatti nei cantieri, a causa della peculiarità del luogo di lavoro, che è in sostanza un mondo “in divenire”, e per la compresenza di diverse imprese e di lavoratori autonomi, gli adempimenti a carico del datore di lavoro vengono filtrati da quanto previsto nei contratti con il committente e dalla pianificazione del coordinatore in fase di progettazione.
Per questi motivi il cantiere, dall’apertura fino al termine dei lavori, deve essere dotato di mezzi di estinzione idonei ed in perfetto stato di manutenzione.
I principali mezzi di estinzione per affrontare un principio di incendio sono sicuramente gli estintori portatili ed è sulla loro gestione e manutenzione che ci soffermiamo oggi.
Partiamo dal presupposto che quando parliamo di estintori nei cantieri edili, salvo casi rari, si tratta di estintori a polvere; questa scelta è dettata da vari fattori: il primo è sicuramente per l’aspetto economico, sono infatti i meno cari sul mercato e considerando il loro campo di impiego e tutte le sollecitazioni a cui vengono sottoposti, la scelta risulta corretta. Basti pensare che questi estintori passano buona parte della loro vita tra furgoni, depositi e cantieri, quasi sempre appoggiati a terra e spesso in condizioni di lavoro estreme per un estintore. In secondo luogo, ad eccezione di casi particolari, sono adatti a tutti i focolai che possono verificarsi durante le lavorazioni in cantiere.
Proprio per i motivi di cui sopra necessitano di una maggior cura e di una più attenta manutenzione. La principale cura è rappresentata dalla sorveglianza, effettuata direttamente da un responsabile dell’impresa come stabilito dalla Norma UNI 9994-1:2013, in quanto tra un controllo semestrale e l’altro, con l’estintore che magari si è fatto un tour di vari cantieri, potrebbe aver subito vari danni che pregiudicherebbero il suo regolare funzionamento.
Le fasi della sorveglianza, che andrebbe fatta necessariamente prima di portare l’estintore in cantiere e comunque mensilmente, comprendono:
Riguardo a quest’ultimo punto è necessario un approfondimento. Per prima cosa sconsigliamo vivamente l’utilizzo del cartellino “appeso” sul manometro o sulla valvola in quanto, come si dice a Trieste, durerebbe da Natale a Santo Stefano; meglio optare per un cartellino adesivo incollato sulla bombola. Inoltre può capitare che il controllo, o la revisione, o il collaudo, cadano esattamente nel periodo in cui l’estintore è in uso nel cantiere. Ricordo a tale proposito che le operazioni di controllo, revisione e collaudo, come stabilito dalla UNI 9994-1:2013, devono essere affidate ad un’impresa di manutenzione antincendio (qualificata ai sensi della UNI CEI-EN 16763:2017) e da personale competente (verosimilmente qualificato ai sensi della UNI 9994-2:2015). Normalmente perciò le imprese hanno un contratto, i Tecnici entro il mese di competenza passano dal cliente e provvedono alla manutenzione programmata. Nel caso dei cantieri, invece, il Tecnico non può sapere dove è ubicato l’estintore, inoltre non ha il permesso di accedere al cantiere e quindi come si fa? Deve esser cura dell’impresa edile andare a prendere gli estintori in scadenza presso il cantiere, provvedendo ad una loro temporanea sostituzione con altrettanti equivalenti, e portarli alla ditta di manutenzione i cui Tecnici poi effettueranno tutti gli interventi necessari. Ciò implica ovviamente che ogni impresa edile ed ogni artigiano devono avere in deposito un numero adeguato di estintori per coprire tutti i cantieri attivi, nonché un numero adeguato di “sostituti”. Una prassi assolutamente disdicevole è quella di utilizzare gli estintori installati nella sede principale dell’impresa come sostituti di quelli di cantiere, lasciando così sguarnito l’ufficio e/o l’officina.
In conclusione quindi si rimarca l’esigenza di provvedere ad una più accurata manutenzione di tutti i dispositivi antincendio utilizzati nei cantieri in quanto l’eventualità di un innesco di un incendio è tutto fuorché remota ed inoltre, essendo soggetti a maggiori stress, è più probabile che possano avere guasti e malfunzionamenti.