Dal 23 Giugno 2022, con la pubblicazione della Norma UNI 11560:2022 “Sistemi di ancoraggio permanenti in copertura – Guida per l’individuazione, la configurazione, l’installazione, l’uso e la manutenzione”, abbiamo finalmente delle indicazioni puntuali sulla progettazione, installazione e manutenzione dei sistemi di ancoraggio anticaduta che troppo spesso vengono installati letteralmente a casaccio, senza un criterio, senza conoscere nemmeno i limiti dei DPI che poi ti impongono di utilizzare per quei sistemi mal concepiti e che, di fatto, non proteggono da alcunché!
Cogliamo l’occasione per condividere con voi una delle tante situazioni al limite dell’assurdo che ci sono capitate ultimamente: dovevamo accedere ad una copertura per la manutenzione degli evacuatori di fumo, chiediamo pertanto alla committenza il progetto ed il manuale d’uso del sistema anticaduta presente sul tetto; tutto regolare senonché il progetto prevedeva lo sbarco dalla scala a gabbia, ma il primo punto di ancoraggio era a circa 5 metri e per raggiungerlo era necessario attraversare una porzione di tetto dichiarata non calpestabile!!!
In un’altra occasione per un lavoro analogo avevano installato solo ancoraggi fissi, ma a distanze di 5-6 metri l’uno dall’altro, ignorando che i cordini doppi con dissipatore arrivano al massimo a 2 metri e non tenendo minimamente conto dell’effetto pendolo in caso di caduta!!!
Con queste premesse, lavorare in sicurezza diventa un’impresa fantascientifica… La speranza ora è che con questa nuova Norma Tecnica si cambi totalmente approccio, si smetta di fare le cose tanto per fare e si cominci finalmente a progettare ed installare sistemi, che ricordiamo essere salvavita, con un po’ più di criterio.
Nella progettazione infatti si dovrà tener conto di diversi fattori, come ad esempio il punto di accesso alla copertura, l’effetto pendolo, il tirante d’aria insufficiente o l’effetto molla, e sarà obbligatorio anche l’esame dei manuali d’uso dei dispositivi scelti, con particolare riferimento alla Norma UNI EN 365:2005 ed alle indicazioni per definire i carichi trasferiti agli ancoraggi ed alle strutture di supporto.
La documentazione che dovrà essere prodotta per certificare l’idoneità del sistema dovrà comprendere:
L’intera documentazione dovrà essere archiviata in modo ordinato dal committente il quale dovrà inoltre permetterne la consultazione completa da parte dei soggetti interessati .
La Norma inoltre stabilisce che il manutentore debba accertarsi della presenza di tutta la documentazione di cui sopra e controllare che sia tutto in ordine prima di accedere alla copertura e procedere con la verifica di ogni singolo elemento del sistema; nel rapporto tecnico di manutenzione infatti, oltre alla registrazione degli interventi effettuati comprensivi delle modalità operative, il manutentore dovrà dichiarare la presenza o meno della documentazione sopracitata (v. appendice C).
Confidiamo che questa nuova Norma che coinvolge tutti, dal committente al manutentore fino all’utilizzatore finale, sia la svolta in un settore in cui, per lo più, si sta pericolosamente giocando con le vite umane.