Da un articolo pubblicato da NFPA si apprende che la New York City Housing Authority (NYCHA) sta valutando una nuova normativa che vieterebbe le biciclette elettriche e gli scooter elettrici da tutte le sue proprietà.
Secondo il Dipartimento dei Vigili del Fuoco di New York City (FDNY), biciclette elettriche e scooter alimentati a batteria hanno causato più di 75 incendi a New York City finora quest’anno. L’anno scorso, il dipartimento ha segnalato 104 incendi di questo tipo, che hanno ucciso quattro persone.
“I numeri aumentano settimanalmente. Ecco quanto è attivo questo problema!”, ha affermato Joe Jardin, capo della prevenzione incendi presso FDNY, e continua: “È spaventoso, francamente, quanto grave diventi l’incendio nel giro di un secondo o due!”.
Il divieto proposto dalla Housing Authority non è l’unico sforzo recente compiuto da New York per arginare gli incendi di biciclette elettriche e scooter elettrici. Ad aprile, il codice antincendio della città è stato modificato per includere misure di protezione antincendio avanzate per le stanze in cui vengono caricate o conservate sei o più e-bike o e-scooter. Queste misure includono impianti sprinkler, distanze minime di sicurezza tra i dispositivi, prese elettriche dedicate e pareti e porte resistenti al fuoco, ha affermato Nick Petrakis, ingegnere ed ex vicedirettore dell’FDNY Bureau of Fire Prevention.
In genere, questi dispositivi sono alimentati da batterie agli ioni di litio, note per prendere fuoco. Alimentati da una reazione chimica nota come fuga termica, gli incendi delle batterie agli ioni di litio possono emettere fumi tossici e generalmente richiedono abbondanti quantità di acqua per estinguersi. Anche quando gli incendi delle batterie agli ioni di litio sembrano essere spenti, le batterie possono riaccendersi giorni o addirittura settimane dopo a causa dell’energia che può rimanere intrappolata all’interno delle celle danneggiate.
Dall’altra parte dell’oceano, come anche in numerosi paesi Europei dove la mobilità elettrica è molto diffusa, il problema è molto sentito. In Italia invece dal punto di vista normativo, al momento, la questione della sicurezza antincendio di mezzi e dispositivi alimentati a batterie non è ancora stata affrontata in modo dettagliato. Sicuramente un punto di partenza, almeno per le imprese, è il D.M. 3 Settembre 2021 che impone al responsabile dell’attività di valutare il rischio di incendio e quindi di prendere le necessarie misure atte a mitigare il rischio per gli occupanti. Ne consegue che, nei locali adibiti a stoccaggio e/o a ricarica di mezzi elettrici, sarà necessario definire una strategia antincendio adeguata che contempli, ad esempio, impianti di spegnimento automatico localizzati, sistemi di rivelazione ed allarme incendio, compartimentazioni e mezzi di estinzione adeguati.
Segnaliamo comunque che, nonostante tutto, in Italia il Corpo Nazione dei Vigili de Fuoco in collaborazione con ENEA, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, hanno già prodotto un manuale esaustivo: la pubblicazione “Rischi connessi con lo stoccaggio di sistemi di accumulo litio-ione“ è il primo studio completo disponibile in Italia sulla sicurezza degli accumulatori e pile al litio, il cui pregio fondamentale è quello di aver inquadrato a tutto tondo le problematiche di gestione in sicurezza, lungo tutto il ciclo di vita, di queste nuove tecnologie ampiamente utilizzate nell’elettronica di consumo, nei veicoli elettrici e per lo stoccaggio di energia prodotta da fonti rinnovabili.
Infine vale la pena tenere sempre a portata di mano i vademecum della Cobat: